Beh anche quest'anno è FINALMENTE giunto al termine. Spero che voi tutti abbiate passato un meraviglioso Natale e che questi giorni di festa vi abbiano portato tanta gioia e felicità.
Il 2014 è davvero vicino e come di consueto ci si chiede "Cosa ci porterà questo nuovo anno?". Per me ogni 31 Dicembre equivale alla giornata del 'Tiriamo le somme' e sinceramente questo 2013 è stato leggermente pessimo, ma come sempre non mi abbatto, ma anzi, cerco di guardare in modo speranzoso l'anno nuovo che inizia.
Come avete potuto notare l'aggiornamento del Third Ear ultimamente è stato abbastanza discontinuo, il che mi porta ad annunciarvi che abbondonerò per qualche tempo questo mio adorato spazio.
Ritornerò sicuramente, ma in questo periodo non riesco a dedicare il tempo che vorrei al blog.
Nel frattempo vi lascio i miei migliori auguri per un 2014 ricco di soddisfazioni, novità, allegria e... all'insegna di tanta bella musica!
Ding dong the witch is back! Ebbene si il mio pc dopo quasi tre mesi é stato riparato! URRÁ! Purtroppo mi sono accorta che il tempo vola in modo incredibile quando si cominciano a recuperare le varie serie, tra gli ultimi episodi di Whitechapel, American Horror Story Coven e Misfits é giá passato un bel po' e ovviamente aggiornare il blog é passato in secondo piano. Sono una pessima blogger, me ne rendo conto. Ma durante questo lunghissimo periodo ho ascoltato tanta bella roba, quindi é giunto il momento di rimboccarsi le maniche e mettersi a scrivere qualche post serio. Dovrei anche darmi una mossa a compilare la mia personale classifica dei 10 album che piú ho apprezzato durante questo 2013 (cliccate QUI per recuperare la TOP 10 dell'anno scorso), anno che fortunatamente é quasi finito, un altro URRÁ ci sta benissimo qui.
Dunque, miei cari, nel frattempo che sforni il prossimo post, vi lascio con una canzone di Morrissey, che giustamente ci sta sempre bene ♥
Miei adorati è la Vostra affezionata Elle che vi parla. Purtroppo è da un bel po' che mi si è sfrittellato il pc e per ripararlo ci stanno mettendo più tempo di quanto pensassi. Fortunatamente la tecnologia non ha limiti e ho appena scoperto l'applicazione di Blogger per smartphone (Buongiorno Lucrezia!), quindi eccomi qui ad aggiornarvi sul perché della mia lunga assenza, in caso qualcuno stesse pensando di contattare "Chi l'ha visto?" calmi, sto solo affrontando qualche problema tecnico.
A presto... spero <3
Ce la farò mai a scrivere ALMENO due post a settimana?? Credo proprio di no. Essendo già abbastanza impegnata, mi sono messa un nuovo "impegno" sulle spalle, ossia: un corso di svedese. Si, avete letto bene, SVEDESE! Probabilmente è una lingua che non userò mai in tutta la mia vita, ma tant'è che al giorno d'oggi tutto fa brodo sul curriculum.
Ciance sulla mia vita personale a parte ieri è uscito il nuovo album dei Placebo, Loud Like Love. Se ne sono contenta vi starete chiedendo?? Si, moltissimo. E qui fatemi spendere due righe sulla lunghissima relazione che ho con i Placebo. Ho iniziato ad ascoltarli quando avevo 8 anni (sono stata abbastanza precoce per quanto riguarda l'avere dei gusti musicali), ora ne ho 23 quindi non stiamo parlando di un annetto o due. Anche se nel corso di questi anni sono molto cambiata (a 15/16 anni ascoltavo i Cradle of Filth ed ero una metallara incallita), i Placebo sono sempre stati una colonna portante per tutto questo tempo. Okay dopo questa svenevole manifestazione d'ammmore, ieri sera in occasione dell'uscita del nuovo album c'è stato un live streaming su YouTube, in cui i Placebo oltre ad aver suonato le tracce di Loud Like Love, hanno interagito con i fan rispondendo a domande tramite twitter e tramite video-chiamata su Skype. Ci sono stati anche degli intramezzi molto divertenti, tra cui la scenetta in cui Steve Forrest (che ha preso parte nei Placebo dal 2008) veniva sottoposto ad un test per far vedere quanto ne sapeva sul gruppo, ovviamente non è andato benissimo, ma il tutto è stato davvero molto comico. Ci sono state, interviste e il Behind the Scenes del video di Too Many Friends, primo singolo estratto dal nuovo album.
Loud Like Love è un albumincentrato sultema dell'amorein tutte le sue forme più diverse: romanticismo, felicità ma anche cuori spezzati. La canzone "Too Many Friends" si occupa dipersone che spendono troppo tempo su internete finiscono per esseremolto piùvicino allecentinaia di amicisu Internet rispettoai veri amici che si hanno una volta spento il computer. "Rob The Bank" invece parla di qualcunoche può amartiincondizionatamente, anche se, in questo caso, "si rapina una banca". Qui l'amore la fa da padrone, l'album fila che è una meraviglia e la voce di Brian ha sempre avuto uno strano effetto su di me, ovviamente un effetto mooooolto piacevole.
Bella gente!! Sono riuscita (FINALMENTE) a trovare qualche minuto per aggiornare il blog. HALLELUJAH!
Dunque, se dovessi scegliere una colonna sonora da dare a questa prima settimana di Settembre sceglierei senza alcun dubbio Papaoutai di Stromae. Lo so, non è una canzone di un tizio poco conosciuto e fa parte delle classifiche europee già da un po', ma sinceramente non riesco proprio ad eliminarla dalla mia mente.
Partendo dal fatto che il mio francese è alquanto disastroso #cen'estpasbien, pur capendo qualche parola del testo,la prima cosa che mi ha colpita di Papaoutai è stato il video. Un video dal messaggio abbastanza chiaro, in cui io stessa mi ci riflettevo in qualche modo. Adoro il ritmo di questa canzone, dal delicato suono del pianoforte all'inizio, all'esplosione energetica, appassionata e a volte frenetica di questa "ode" ai padri assenti.
Interessante il sottile "gusto" africano del ritornello che riconduce alle origini di Stromae visto che il padre è originario del Ruanda. Il testo quindi potrebbe ricondurre ad un'esperienza di vita vissuta da Stromae, infatti informandomi in giro sul web suo padre non era molto presente. Nelle parole possiamo sia notare un punto di vista dalla parte di un bambino e sia il punto di vista di un adulto che riflette sulle responsabilità che derivano quando si diventa genitori.
Non so se è per il testo o per il ritmo, ma ADORO questa canzone. Ovviamente fatemi sapere cosa ne pensate!
xL
Il ferragosto ormai è passato, ma io sento ancora i postumi dell'abbuffata! Non sono stata però con "le orecchie in mano" e grazie a Twitter ho scoperto i JJXO.
I JJXO sono un gruppo proveniente da Los Angeles, formato da Jeremy Haffner, Stephen Cohen, Jaron Halmy, Evan Johns. Il gruppo è nato come side-project del cantante Jeremy Haffner già fondatore del gruppo Oedipus.
In questi giorni dunque ho avuto modo di ascoltare il loro EP Split Lip Serenade, disponibile gratuitamente sul loro profilo bandcamp. Ovviamente poi sta all'ascoltatore decidere se dare un contributo decidendo il prezzo che ritiene più giusto.
Passiamo dunque a questo EP dalle melodie e ritmi trascinanti, già dalla prima traccia (On the Leash) capiamo la portata dell'intero EP, perchè Split Lip Serenade è energetico, rock, a volte dalle tendenze elettroniche e a volte da tendenze più pop come possiamo appunto notare ascoltando Too Much e Nothing To Let Go, rispettivamente seconda e terza traccia.
Arriviamo quindi a Grind e signori miei permettetemi di dire che questa è una delle canzoni più HOT che abbia mai ascoltato, le melodie e le parole qui si fanno sensuali e travolgenti.
Built to Destroy e Get Used To it fanno da perfetta chiusura a questo EP, che seppur composto da sole 6 tracce, risulta ricco e coerente dall'inizio alla fine e curato in ogni minimo dettaglio. Quindi non posso far altro che indirizzarvi all'ascolto di Split Lip Serenade, sperando di ascoltare del nuovo materiale presto.
JJXO is an electro-alternative 4 piece band based in the sunny Los Angeles and side project of Jeremy Haffner, singer of the well known rock band Oedipus. During these last days I've been listening to JJXO Ep "Split Lip Serenade", available for free on their bandcamp profile (although it would be nice if you support their work naming your price after the listening). So, let's start talking about this thrilling and energetic EP, because already from the first track (On The Leash) we can understand the spectrum of the whole work. A work sometimes rock, sometimes electronic and sometimes more pop as we can hear in Too Much and Nothing To Let Go, respectively the second and third track. Then is the time of Grind, and please gentlemen, allow me to say that this is one the HOTTEST songs I've ever heard, and I mean it in the most sensual way, here both the rhythm and the lyrics are passionate and captivating. Built to Destroy and Get Used to It are the perfect closure to this EP, that even though is composed of 6 tracks, its result is rich and consistent from the beginning to the end and you can notice a great attention to every detail. So now you should all listen to Split Lip Serenade and keep your eyes peeled for further JJXO news. JJXO on FB - JJXO on TWITTER - JJXO BANDCAMP
Ieri alle prime luci dell'alba, diciamo verso le 10 a.m., mi sono diretta al mio negozio di dischi di fiducia per acquistare Big TV, terzo album dei miei adorati White Lies. Partiamo dal fatto che avevo già iniziato a "gustarmi" qualche traccia sul loro profilo soundcloud, tra le varie preview il mio entusiasmo era a mille. Avevo delle grandissime aspettative a riguardo e con tutta onestà posso dire che non sono rimasta delusa: Big TV è un album armonioso e EPICO al tempo stesso.
Lo so lo so, starete pensando: ecco qua la fan impazzita che elogia uno dei suoi gruppi preferiti! Fidatevi non è così, sinceramente quando esce un nuovo lavoro da parte di uno dei miei gruppi preferiti sono sempre attenta ad ogni minimo dettaglio ed inizio a diventare una super mega criticona. In questo caso ho iniziato ad apprezzare Big TV ascoltando Getting Even e There Goes Our Love Again, cercando di capire in che "direzione" stessero andando i White Lies. Le preview all'inizio mi hanno lasciata un po' "confusa", ma ascoltando poi l'intero album si capisce benissimo che i White Lies hanno acquisito molta più sicurezza, non che non ne avessero anche prima, ma in questo terzo album si percepisce molta più maturità ed eleganza.
Da fan di lunga data posso solo che ritenermi una fan orgogliosae fortunata!
Yesterday atdawn, so let's say around10a.m., I headedto mytrusted record storeto buyBig TV, the thirdalbumof mybelovedWhite Lies. Let's start from thefact that I hadalready begun to"savour" a fewtracks on theirsoundcloudprofile, among the previewsI was beyond excited. I had somevery high expectations about itandI can honestlysay thatI was not disappointed: Big TVis harmonious and EPIC at the same time.
I know I know, you're thinking: here is thecrazyfanwho praisesone of herfavourite bands! Trust meit is not so, frankly when a newwork byone of myfavourite bandsis released Ialways pay a lot of attentionto every detailand start tobecome a supermegahyper-critical PITA. In this case,I began to appreciateBig TVlistening to Getting EvenandThere GoesOur LoveAgain, trying to figure outwhich"direction"the guys were heading to. Theearlypreviews left mea bit"confused", butthenlistening tothe whole albumyou understand very wellthat the White Lieshave becomemuch more confident, not that they weren't before,butinthis third albumyou can perceivemuchmore maturity and elegance. As a longtime fanI can onlyclaim to bea very proud and lucky fan!
Niente panico! Tranquilli, non vi ho abbandonati, ma con questa canicola é praticamente impossibile piazzarsi al pc e scrivere qualcosa di altamente sensato. Peró, ebbene si c'é un peró, mi sentivo in colpa nel non lasciarvi nulla di succulento in questi giorni, quindi sono qui a porre rimedio.
Oggi vi propongo AlunaGeorge duo elettronico inglese, composto da Aluna Francis e George Reid. Freschi di album di debutto (uscito il 26 Luglio 2013) si stanno giá facendo parecchio notare, arrivando al primo posto della classifica di genere elettronica su Itunes US.
Oggi per la "Song of the Week" ho deciso di proporvi un qualcosa di più delicato e raffinato.
Vi propongo Faraway dei Lungs, duo con base a Londra, ma i cui componenti provengono dal lontano Brasile e dall' ancora più lontana Melbourne, è fomato da MC Lord Magrão e Suzie Blake. Faraway è una traccia elegante che riproduce atmosfere sognanti ed eteree, il tutto sovrapposto dalla voce soave e leggiadra di Suzie.
Potete prenotare Faraway/Loner qui http://herorecords.bigcartel.com/. È un acquisto che vi consiglio vivamente. Anche perchè potrete così sfoggiare con i vostri amici un gusto raffinato che loro giustamente si sognerebbero.
Maracaibo mare forza nove fuggire si' ma dove ♫ L'estate è arrivata è impossibile negarlo (e dico ciò perchè ormai da me sono due giorni che non piove).
L'estate si sa è sempre sinonimo di divertimento, spensieratezza, feste e tanta altra roBBBa, per cui con questo clima non posso non proporvi i Fenech-Soler, gruppo che spazia dall'elettronica al pop, dalle melodie più dance ai ritmi più indie.
I Fenech-Soler, inglesi del Northamptonshire, si sono formati nel 2006 e il nome della band altro non è che il cognome di Daniel (il bassista), di origine maltese. Il loro sound si avvicina a quello dei Delphic e dei Friendly Fires, anche se a me personalmente ricodano un po' i Bastille, forse per via della somiglianza che c'è tra i cantanti, ma anche per via di alcune sonorità.
Magnetic è il primo singolo estratto dal loro secondo album Rituals che vedrà la luce questo settembre. In attesa quindi di questa nuova uscita, godiamoci Magnetic - traccia perfetta per le vostre serate estive all'insegna di atmosfere elettroniche.
Anche se ultimamente non sono stata molto presente nella blogosfera, giuro che mi sono data parecchio da fare come ascoltatrice. In effetti questo post sarebbe dovuto uscire a fine giugno, quindi fate finta di non essere ancora a Luglio (in tal caso non sarebbe neanche passato il 5 luglio, giorno in cui ho compiuto i fatidici 23 #vecchiaia).
Ho deciso di creare una nuova "rubrica", ossia: Il Recupero del Mese, capisco che fa tanto bancarella di Porta Portese, ma ultimamente sto recuperando parecchi album (sempre grazie a spotify) che prima non avevo avuto il piacere di ascoltare. Indi(e) per cui ho deciso di condividere con voi, una volta al mese, l'album che più mi è piaciuto e che mi ha fatto esclamare: "Acciderbolina che bell'album!"
L'apripista di questo nuovo spazio è Never Trust a Happy Song(2011), album di debutto dei Grouplove, band proveniente dalla soleggiata Los Angeles (insomma chiamarla la città degli angeli ormai sembra troppo banale).
La prima traccia che ascoltai per puro caso fu Tongue Tied, così decisi di dedicarmi all'ascolto dell'intero album, che fa pensare all'estate (che si direbbe deve ancora arrivare dalle nostre parti) e mette davvero di buon umore, cosa ovviamente da non sottovalutare. È alternative ma con una leggera influenza pop e ad essere il più sinceri possibile è un album che mi ha entusiasmata parecchio, non c'è una singola traccia che salterei anche perchè tutte le canzoni filano lisce che è 'na crema come si suol dire dalle mie parti, ma per i non avvezzi allo slang di Roma, il tutto scorre una meraviglia, quindi, in caso non si fosse capito, ve lo consiglio vivamente!
Lo so, eravate tutti pronti a chiamare 'Chi l'ha visto?', ma tranquilli sono ancora viva e vegeta. Diciamo che ultimamente mi sono data leggermente "alla macchia", tra le varie cose che dovrei fare ho tralasciato il blog ma con mia grande gioia e sorpresa ho notato che FINALMENTE sono arrivata ai 100 lettori fissi, quindi Vi ringrazio di cuore! Okay ora basta con queste svenevoli manifestazioni di giubilo e passiamo alla Song of the Week e qui ci vorrebbe un mega HALLELUJAH!
Dunque, questa settimana sono tre le canzoni che ascolto spesso, ma per ovvie motivazioni 2 sono impubblicabili (insomma non posso certo mettere come song of the weekGran Ganga di Almodóvar o We can't Stop di Miley Cyrus, per di più non dovrei neanche dirlo che la nuova canzone di Miley mi piace, per quanto testo e video sono entrambi pessimi!) quindi la canzone che si salva è Think of You dei MS MR. E comunque mi dovrei vergognare dal fatto che ancora non vi abbia parlato di questo gruppo. Sono pessima!
L'altro giorno avevo voglia di ascoltare un qualcosa di rock 'n roll ma anche un po' di punk rock il tutto magari condito da atmosfere surf pop, magari tutto ciò eseguito da una band moderna ma che strizzasse l'occhio al passato. Insomma chi dice che un gruppo di oggi non possa avere un che di "nostalgico"? In casi come questi l'unico gruppo che posso ascoltare è Shannon and the Clams e ascoltandolo ho pensato a come fosse possibile il non avervi ancora parlato di loro, quindi eccomi qui a rimediare subito. Shannon and the Clams, gruppo originario di Oackland è formato da Shannon Shaw, una bella ragazzona che abbiamo già "incontrato" come bassista negli Hunx and His Punx, in questo caso non abbandona il suo basso ma veste anche il ruolo di cantante, proseguiamo poi con Cody Blanchard alla chitarra e Ian Amberson alla batteria.
Io sono follemente innamorata di questa band, adoro il loro sound retrò ma mai noioso o scontato e la voce potente e graffiante di Shannon fa proprio da ciliegina sulla torta.
Sleep Talk (2011) e Dreams in the Rat House (2013) sono due album che non possono assolutamente mancare sulle vostre mensole (Dreams in the Rat House si può ascoltare nella sua interezza anche sul tanto adorato Spotify) e sono adatti a chi, come la sottoscritta, ha nostalgia di tempi mai vissuti, come gli anni '50 o '60, ma anche a chi ha voglia di rock 'n rolleggiare al giorno d'oggi.
Se dovessi scegliere una canzone in particolare da ascoltare per tutta la settimana, sarebbe sicuramente Radar Detector di Darwin Deez. Questo genere di motivetto orecchiabile ti rimane subito in testa ed io ultimamente vado in giro per casa canticchiando you are my radar detector, you are my radar detector all'infinito. Tutto ciò sempre ringraziando Spotify, che per tutte le volte che lo sto nominando credo mi dovrebbe almeno regalare l'account premium! By the way, basta con gli indugi e prostratevi dinanzi la nuova Song of the Week. Io intanto scriverò a Darwin e gli chiederò di darmi lezioni di danza, cioè avete notato che movimenti??
Spotify è il male, specialmente la radio anni 80! Mi sono talmente gasata nell'ascoltare determinate canzoni che ho deciso di creare la mia personale playlist con tante chicche dell'epoca. Mamma perchè non mi hai fatta nascere prima??
Dovrei scrivere post, rispondere ad e-mail, ma tutto quello che faccio è riempirmi di distrazioni ed in poche parole sto mettendo prima il piacere e poi il dovere e la mia indole procrastinatrice si sta accentuando ancora di più.
Ovviamente non ho dimenticato il post sulle First Aid Kit che vi avevo menzionato un paio di post fa per la Song of the Week!
First Aid Kit è un duo musicale composto dalle sorelle Johanna e Klara Söderberg provenienti dalla lontana Svezia (ogni tanto non parlo di gruppi made in UK, è un passo avanti!) e cominciarono a scrivere i loro primi brani nel 2007. Nel 2008, una loro
versione di Tiger Mountain Peasant Song dei Fleet Foxes, venne caricata su YouTube e diede loro
una certa fama, tanto che vennero invitate proprio dai Fleet Foxes ad
aprire un loro concerto nei Paesi Bassi.
Nel 2010 hanno pubblicato il primo album, The Big Black & Blue, a cui è seguito un tour mondiale con 100 date. Durante un concerto a Nashville furono avvicinate da Jack White, che propose loro di realizzare un singolo per la Third Man Records Series. Hanno accompagnato i Bright Eyes durante la performance del brano Lua.
Nel 2012 hanno pubblicato il secondo album, The Lion's Roar, prodotto da Mike Mogis, ed entrato in classifica in Svezia direttamente al primo posto.
Stavo per scrivere il post sulle First Aid Kit, ma BOOM su NME c'era un articolo sui White Lies e sul loro nuovo album e alla fine dell'articolo c'era Getting Even, canzone inclusa appunto nel loro terzo album Big TV, che uscirà ad Agosto. Il punto è che quando esce un qualcosa di nuovo dalla propria band preferita, che sia una notizia o meglio ancora una canzone inedita, entro nel fangirlismo più totale, ma credo che sia una cosa che capita un po' a tutti, voglio dire siamo tutti abbastanza entusiasti quando la nostra band preferita ritorna con delle novità. Detto ciò vi lascio con Getting Even che ovviamente ascolterò per tutta la giornata, per tutta la settimana e per il resto dei giorni a venire.
Questa volta non faccio passare i soliti millenni tra una Song of the Week e l'altra. Questa settimana non riesco a smettere di ascoltare The Lion's Roar delle First Aid Kit, formato da due giovani sorelle svedesi di cui sicuramente ve ne parlerò più approfonidtamente (spero presto!).
Direi che ogni tanto un po' di calma ci vuole e questa canzone ce ne regala in abbondanza. Spero vi piaccia, anche se non è il "classico" genere di cui parlo, un po' di folk/country non ha mai fatto male a nessuno.
Ho da poco scoperto che Spotify finalmente è disponibile anche nel
nostro Bel Paese (come sempre buongiorno a me!) e sto scoprendo
tantissima bella gente, tra cui i Wolf Gang: gruppo inglese formato da
Max McElligott (voce), Gavin Slater (chitarra), James Wood (tastiere) e
Lasse Petersen (batteria).
I Wolf Gang hanno coltivato un'avida e dedicata fan base attraverso questi anni di continui spettacoli partecipando anche come supporter di gruppi del calbiro di Coldplay, Florence + The Machine, The Killers, The Naked And Famous e svariate apparizioni durante i festival più importanti.
La band inoltre è stata associata ad alcune marche di alta moda, in particolar modo Burberry per cui si sono esibiti in versione acustica durante la Fashion's Night Out del 2011 e di recente si sono esibiti durante l'anteprima della collezione di Thom Browne per Harrods.
Adoro il loro sound così brioso e allegro con una grande carica pop.
Sicuramente Suego Faults (2011), loro album d'esordio, potrebbe essere
la perfetta colonna sonora per la votra estate.
Ormai l'appuntamento "settimanale" con la Song of the Week è diventato un appuntamento quadrimestrale, ma lo sapete sono sempre stata pessima nel mantenere dei termini ben prestabiliti con il blog.
Prima di svelarvi il titolo della canzone che mi sta ossessionando durante questa settimana, ci tenevo a fare qualche chiacchiera. Più che due chiacchiere in allegria vorrei togliermi il cosiddetto "sassolino dalla scarpa". Ieri stavo facendo un po' di zapping alla tv (cosa per me rarissima) e per curiosità sono andata a finire proprio sui canali in cui trasmettono video musicali, (purtroppo sono una fissata non ci posso fare nulla), con mio grande rammarico non ho ascoltato nulla di nuovo e avrò visto il video di will.i.am ben 4 volte nell'arco di mezz'ora, 2 volte pitbull e svariate volte il video di P!nk. Okay che non sono artisti che io seguo con grande entusiasmo, però voglio dire MA SANTA PAZIENZA ma una qualche variante ci dovrà pur essere! Io me ne accorgo quando parlo con le persone che conosco che ascoltano sempre e solo quei 4 cantanti senza la benchè minima curiosità di scoprire qualcosa di nuovo. Ovvio non dico che devono essere tutti ossessionati e fissati nell'ascoltare e spulciare tutti i cantanti che esistono oggigiorno (un po' come faccio io quando non ho nulla da fare), però credo sia anche giusto dare più spazio a gruppi "meno convenzionali". Anche se accendete la radio il discorso non cambia. Che poi vorrei proprio ampliare il discorso non solo alla musica ma metto in mezzo anche cinema, libri e serie. Quante cose non arrivano qui in Italia?
Secondo me al giorno d'oggi c'è davvero tanta ignoranza, nel senso che a moltissime persone manca quel senso di curiosità che ti spinge appunto a scoprire cose nuove e migliori, manca il senso di volersi migliorare.
Condividete questo mio punto di vista? Qual'è la vostra idea al riguardo? Mi piacerebbe moltissimo conoscere le vostre opinioni.
Detto ciò la mia esclusivissima Song of the Week è Make me a bird degli Elektrik People: canzone che fa parte della colonna sonora di Hemlock Grove, serie che personalmente ho adorato, dove incontriamo lupi mannari e vampiri ma non alla Twilight maniera (aggiungo anche che i due giovani protagonisti sono dei gnocchi stratosferici!).
Eccoci qui con una nuova playlist. Era da un bel po' che non smanettavo su 8tracks e iniziava a mancarmi quindi, bando alle ciance, cliccate su play e buttatevi nelle danze più sfrenate.
I Crookes sono una band indie pop-rock proveniente da Sheffield e formata da George Waite (basso/voce), Alex Saunders (chitarra solista), Daniel Hopewell (chitarra ritmica) e Russell Bates (percussioni).
Nel 2010 la band ha tenuto più di 150 concerti, esibendosi in ogni angolo del Regno Unito, accompagnati da due brevi tour in Olanda e Germania. Sempre nel marzo dello stesso anno la band ha effettuato 5 memorabili concerti live in soli 4 giorni al leggendario SXSW (South by South West) Festival ad Austin in Texas. Forti del successo ottenuto in tourneé, sul finire dell'anno I Crookes hanno pubblicato “Dreams of Another Day” contenente le hit “Backstreet Lovers” e “A Collier's Wife”, brani eseguiti in una serie di performance acustiche per la BBC.
Il loro album di debutto “Chasing After Ghosts”, è stato scelto per riflettere su quello che la band descrive come “ i giorni, le settimane, i mesi e gli anni trascorsi che noi cerchiamo di recuperare, le persone che abbiamo perso ed erroneamente allontanato, la nostra preoccupazione che la gioventù e la bellezza non durino per sempre”.
Il loro secondo album "Hold Fast" uscito nel Giugno del 2012 si ascolta con piacere e non discosta molto dalle sonorità di Chasing After Ghosts.
Per essere più vicini ai fans, I Crookes, hanno aperto un fanclub e un fanzine (fans magazine) chiamato “Bright Young Things” in cui si possono trovare citazioni tratte dai loro libri preferiti,disegni, testi di canzoni, appunti di viaggio, recensioni, foto.
Dopo i Die Antwoord rieccoci alle prese con un nuovo gruppo proveniente dal Sud Africa. Oggi vi propongo i Skip&Die, band formatasi dalla collaborazione della cantante e visual artist Catarina Aimée Dahms meglio nota come Cata.Pirata e del produttore olandese Jori Collignon.
Intitolato "Riots in the Jungle", l'album è stato scritto da Cata.Pirata e Jori durante un viaggio che attraversò il Sud Africa, Johannesburg, Città del Capo e Guguletu, collaborando lungo la strada con alcuni dei più suggestivi music-maker del luogo. L'album contiene canzoni in inglese, afrikaans, xhosa, zulu, spagnolo e portoghese e racconta la loro esperienza di viaggio, composta da sole cocente, strade polverose, baracche, scarafaggi, sommosse, teschi, ossa e speranza
Un misto di sonorità attende chi vuole avvicinarsi a questo gruppo, specialmente se si sta cercando qualcosa di nuovo dalle multi (etniche) sfaccettature.
Dopo più di un mesetto rieccomi qui, insomma ogni tanto riciccio come i funghetti. Ho deciso di riprendere in mano le redini del blog e aggiornarlo più frequentemente, lo so sono anni che ripeto la stessa cosa e non lo faccio mai, ma questa volta sono più fiduciosa e, lo ammetto, ho più tempo libero che in questo caso può tornarmi utile per aggiornare. E poi giusto per vantarmi un po', ma avete notato quante volte trasmettono il video dei Bastille sul canale di RTL? O avete fatto caso che nello spot della Martini c'era una canzone di Willy Moon? Per non parlare dello stratosferico successo di Gotye e Kimbra, ah e quasi dimenticavo che l'altro giorno facendo zapping in un programma misero una canzone delle Alpine. Mi sento un po' mascotte portafortuna per alcuni gruppi, quindi se posso essere utile a far girare musica nuova e meritevole beh ben venga.
Oggi vi lascio semplicemente la Song of the Week. Era da tanto tempo che non ne eleggevo una, quindi per questa settimana vi consiglio Low Mode dei Colour of Bone. Una bella canzone rockettara, piena di carica e perfetta per queste giornate che, almeno dove abito io, stanno regalando un bel tempo. A quanto ho capito questo gruppo è capitanato da Sam Stockman, per i non avvezzi alle serie tv Sam veste i panni di Emerson Kent in Whitechapel (serie che consiglio vivamente) e il loro album uscirà il primo maggio.
Soooo, my last post was ages ago, I apologize for that, but there's something new you should know! I finally started a new blog about really COOL stuff, therefore you must check it out! Click HERE and you'll be involved in a beautimous space!
I'll try not to abandon this blog but at the moment I have the need to explore new paths, so if you want to keep reading what I write simply pop on CRACKED RAINBOW
Finalmente eccoci alle prese con il primo post del 2013. HALLELUJAH! Per il momento il buon proposito di tenere un blog aggiornato non sta decisamente andando per il verso giusto. Sono una pigrona non lo nascondo.
Dunque, ho deciso di inaugurare questo 2013 con i Summer Camp, duo che avevo già scoperto l'anno scorso e con "l'anno scorso" intendo verso la fine del 2012.
I Summer Camp si sono formati nel 2008 dal polistrumentista Jeremy Warmsley e dalla cantante Elizabeth Sankey. Inglesi (giusto per sottolineare l'ovvio)
Il loro stile è stato definito come "alternative pop" ma un alt.pop che
richiama lo stile dei gruppi al femminile degli anni 60 e dal synth pop
anni 80, invece i testi scritti da Elizabeth sono spesso cupi e trattano relazioni
fallite e conflitti.
Al momento hanno un contratto con la Moshi Moshi Records con la quale hanno rilasciato sia il loro EP di debutto nel 2010 e sia il loro primo album "Welcome to Condale", uscito nel 2011 e che ha ricevuto parecchie critiche positive.
I Summer Camp sono anche molto influenzati dalla cultura americana, specialmente dal ventennio 60-80. Ma come mai questi due sono così fissati con gli States? Dopo tutto, non è questa la generazione che è stata cresciuta a pane, Oasis e figosità made in UK?
"Non so se è perché guardando la cosa dall' Inghilterra, la si vede attraverso un prisma, ma quando ho lasciato la scuola ero piuttosto sconvolta dal fatto che non ho mai avuto la possibilità di frequentare un anno in una scuola superiore americana. Credo di aver pensato che se avessi vissuto in America tutto sarebbe stato solo un po' meglio. " Queste le parole di Elizabeth che a quanto pare non è l'unica a pensarla così, visto che anche io sono sempre stata convinta della stessa cosa, molto probabilmente per colpa di quei film alla John Hughes su cui tutte noi sognavamo.